sabato 5 novembre 2011

To fill or not to fill up the Silence

Arriva un momento della tua vita in cui accade che senza accorgertene si insinua in te la coscienza del tempo trascorso.
Capisci ciò che è stato. Senti ciò che è stato.
Capisci ciò che è. Senti ciò che è.
Il silenzio che sentivi crescere dentro come un cancro che si espandeva e colpiva e danneggiava tutto, tutto ciò che poteva. Quel cancro altro non era che apatia.
Apatia verso quello che accadeva intorno a te.
Apatia verso te stesso.
Semplice incapacità di sentirsi parte. Probabilmente scaturita non dalle circostanze, non dalle situazioni, dagli eventi.
Eri semplicemente addormentato.
Il tuo cervello dormiva come in coma.
Il tuo cuore in coma.
Poi il risveglio.
Il sentire.
Ecco perchè la pratica dell'eutanasia non puoi applicarla ad un soggetto che sta semplicemente dormendo. Non è morto dentro.
Devi semplicemente aspettare che si risvegli.
Devi semplicemente dargli il tempo, il tempo che lo porti a provare e sentire il risveglio.
Devi aspettare.
E mentre aspetti, metterti a sentire.
Un giorno, poi, ti svegli da quel coma di farmaci sociali.
Un giorno capirai che ti sei lasciato addormentare.
A volte vorrai tornare a dormire.
A volte vorrai rimanere sveglio e sentire anche quel cancro.